I carbapenemi sono raccomandati per il trattamento delle infezioni da Enterobacter con fenotipi AmpC.
Sebbene gli isolati siano tipicamente suscettibili a Cefepime ( Maxipime ) in vitro, pochi dati ne sostengono l'efficacia clinica.
Sono stati esaminati tutti i casi di batteriemia da Enterobacter in due ospedali universitari nel periodo 2005-2011.
Gli esiti di interesse erano la batteriemia persistente per un giorno o più e la mortalità in ospedale.
È stata confrontata l'efficacia di Cefepime e dei carbapenemi.
Un totale di 368 pazienti ha manifestato batteriemia da Enterobacter e hanno ricevuto almeno 1 agente antimicrobico, di cui 52 ( 14% ) sono deceduti durante il ricovero.
L'età media era di 59 anni; il 19% aveva neutropenia e il 22% era in un reparto di terapia intensiva il giorno della batteriemia.
Ventinove pazienti ( 11% ) avevano una batteriemia persistente 1 giorno o più dopo l'inizio della terapia antibatterica.
Nessuno dei 36 pazienti che hanno ricevuto Cefepime in monoterapia ( 0% ) aveva batteriemia persistente, al contrario di 4 pazienti su 16 ( 25% ) trattati con carbapenemici in monoterapia ( P minore di 0.01 ).
Nei modelli multivariati, non è stata rilevata alcuna associazione tra l'uso di carbapenemi e la batteriemia persistente ( odds ratio aggiustato, aOR=1.52; P=0.39 ) e un non-significativo odds ratio inferiore con l'uso di Cefepime ( aOR=0.52; P=0.19 ).
La mortalità ospedaliera è risultata simile per l'uso di Cefepime e carbapenemi.
In conclusione, Cefepime ha una efficacia simile a quella dei carbapenemi per il trattamento della batteriemia da Enterobacter.
Il suo uso deve essere ulteriormente studiato come agente risparmiatore di carbapenemi in questo ambito clinico. ( Xagena2014 )
Siedner MJ et al, Clin Infect Dis 2014; 58:1554-1563
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