La Clorochina rimane il cardine del trattamento della malaria da Plasmodium vivax nonostante i crescenti casi di insuccesso terapeutico.
È stata effettuata una revisione sistematica e una meta-analisi per studiare l'effetto della dose di Clorochina e l'aggiunta di Primachina sul rischio di malaria da Plasmodium vivax ricorrente in diversi contesti.
Una revisione sistematica ha identificato studi clinici con Plasmodium vivax pubblicati tra il 2000 e il 2017.
È stato studiato il ruolo della dose di Clorochina e dell'uso di Primachina sul tasso di recidiva tra il giorno 7 e il giorno 42 ( esito primario ).
Sono stati inclusi 37 studi provenienti da 17 Paesi con 5.240 pazienti. 2.990 pazienti sono stati trattati con Clorochina da sola, di cui 1.041 ( 34.8% ) hanno ricevuto una dose inferiore all'obiettivo di 25 mg/kg.
Il rischio di recidiva è stato del 32.4% entro il giorno 42.
Dopo aver controllato per i fattori confondenti, una dose di Clorochina superiore a 5 mg/kg ha ridotto il tasso di recidiva complessivamente ( hazard ratio aggiustato, aHR 0.82; P=0.021 ) e nei bambini di età inferiore a 5 anni ( 0.59; P=0.0058 ).
L'aggiunta di Primachina ha ridotto il rischio di recidiva al 4.9% entro il giorno 42, inferiore a quello della sola Clorochina ( aHR 0.10; P minore di 0.0001 ).
La Clorochina è comunemente sotto-dosata nel trattamento della malaria da Plasmodium vivax. L'aumento della dose raccomandata a 30 mg/kg nei bambini di età inferiore ai 5 anni potrebbe ridurre sostanzialmente il rischio di recidiva precoce quando non viene somministrata Primachina. La cura radicale con Primachina è risultata altamente efficace nel prevenire la recidiva precoce e può anche migliorare l'efficacia schizonticida nel sangue nei confronti di Plasmodium vivax resistente alla Clorochina. ( Xagena2018 )
Commons RJ et al, Lancet Infectious Diseases 2018; 18: 1025-1034
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