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Endocardite pneumococcica


I Ricercatori del Spanish Pneumococcal Endocarditis Study Hroup hanno studiato l’endocardite pneumococcica negli adulti ricoverati in 15 grandi ospedali spagnoli durante un periodo di 21 anni ( 1978-1998 ).
Nel corso di questo periodo 63 pazienti hanno presentato un’endocardite pneumococcica da Streptococcus pneumoniae.
Dall’analisi è emerso che il 38% ( n = 24 ) ed il 10% ( n = 6 ) presentavano resistenza alla Penicillina ( MIC : 0,1-4 microg/mL ) e al Cefotaxime ( MIC : 1 microg/mL ) , rispettivamente.
Il 35% ( n = 22 ) dei pazienti è morto.
L’insufficienza cardiaca sul lato sinistro , ma non la resistenza alla Penicillina , è risultata associata ad un più alto rischio di morte ( odds ratio , 1,33; 95% CI , 1,04-1,71 ; p = 0.026 ).
I pazienti senza meningite , con endocardite pneumococcica dovuta a Streptococcus pneumoniae resistente alla Penicillina possono essere trattati con Penicillina ad alti dosaggi o con una Cefalosporina di terza generazione se la concentrazione inibitoria minima ( MIC ) è inferiore o uguale a 1 microg/mL.
Nei pazienti con concomitante meningite , possono essere impiegati alti dosaggi di Cefotaxime se la MIC per il Cefotaxime è inferiore o uguale a 1 microg/mL.
Un precoce riconoscimento dell’insufficienza cardiaca e l’intervento chirurgico può aiutare a ridurre la mortalità dovuta ad endocardite pneumococcica. ( Xagena2002 )

Martinez E et al , Clin Infect Dis 2002 ; 35 : 130-139


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