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Infezione materno-fetale da citomegalovirus: dalla diagnosi alla terapia


Il citomegalovirus ( CMV ) rappresenta l'infezione congenita più comune e più grave, perché si verifica dopo infezione sia primaria sia ricorrente in gravidanza ed è una delle principali cause di sordità infantile e di handicap neurologico.

La trasmissione fetale si verifica in genere nel 30-60% delle donne che acquisiscono un’infezione primaria o nello 0.5-2% delle donne con immunità preconcezionale.

A seguito di infezione materna primaria, circa un terzo dei neonati con infezione da citomegalovirus andrà incontro a una malattia alla nascita o svilupperà postumi gravi, tra cui sindromi convulsive o spastiche, ritardo mentale, e disturbi visivi e uditivi.

Di routine prima del parto e durante la gravidanza uno screening sierologico deve essere eseguito per evitare interpretazioni dubbie di risultati CMV-IgM in gravidanza.
Il rilevamento di CMV DNA quantitativo nel liquido amniotico e accurati esami ecografici sono necessari in donne in gravidanza con sospetta infezione primaria.

Non essendo ancora disponibile un vaccino e poiché i risultati della terapia post-natale con Ganciclovir sono incerti, le immunoglobuline contro CMV appaiono essere l'unico approccio sicuro e valido per la prevenzione della malattia congenita da citomegalovirus. ( Xagena2009 )

Nigro G, J Matern Fetal Neonatal Med 2009;22:169-174


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