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Infezioni respiratorie acute: trattamento antibiotico guidato dai livelli sierici di procalcitonina


E' stata effettuata una meta-analisi su 6.708 pazienti con infezioni respiratorie, arruolati in 26 studi effettuati in 12 Paesi.

Da questa analisi è emerso che la procalcitonina, un biomarcatore infiammatorio, può guidare l'uso degli antibiotici nel trattamento delle infezioni respiratorie, riducendo non solo il numero di giorni di terapia, ma anche gli effetti collaterali della cura e i tassi di mortalità.

La procalcitonina è il precursore di un ormone tiroideo; in presenza di una infezione batterica i livelli sierici di questo precursore aumentano in modo significativo.

L'incremento dei livelli di procalcitonina è quindi utile nella diagnosi delle malattie infettive batteriche, assumendo un'importanza particolare nelle infezioni respiratorie in cui è spesso difficile distinguere tra eziologia batterica e virale.

Studi precedenti hanno indicato che grazie all'impiego del biomarcatore, l'uso di antibiotici può ridursi anche del 30%.

Inoltre, i risultati della meta-analisi hanno mostrato che la mortalità riscontrata nei pazienti con infezioni respiratorie diminuisce nei casi in cui la terapia antibiotica è guidata, oltre che da criteri clinici, anche dai valori di procalcitonina sierica.

Dopo 30 giorni è stata osservata una riduzione della mortalità del 14% rispetto al gruppo di controllo trattato solo secondo criteri clinici.
Inoltre c'è stata una diminuzione degli effetti collaterali da impiego degli antibiotici del 25%.

Questi risultati fanno ritenere che le resistenze batteriche nelle infezioni respiratorie possano essere contrastate inserendo la valutazione della procalcitonina nel processo decisionale alla base del trattamento antibiotico. ( Xagena2017 )

Fonte: The Lancet Infectious Diseases, 2017

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