L’infezione da Citomegalovirus ( CMV ) è una delle principali cause di malattia e decesso in pazienti che sono stati sottoposti a trapianto allogenico di cellule ematopoietiche.
I trattamenti disponibili sono limitati da effetti tossici clinicamente significativi e da farmaco-resistenza.
In uno studio di fase 2, è stato valutato l’effetto di Letermovir ( noto anche come AIC246 ), un nuovo farmaco anti-CMV con un nuovo meccanismo di azione, su incidenza e tempo all’insorgenza di fallimento della profilassi in pazienti sieropositivi per Citomegalovirus destinatari di un trapianto allogenico di cellule emopoietiche da donatori compatibili imparentati o non-imparentati.
Nel periodo 2010-2011, 131 riceventi il trapianto sono stati assegnati in maniera casuale e in rapporto 3:1 a 3 studi di coorte sequenziali con un disegno in doppio cieco.
I pazienti hanno ricevuto Letermovir per via orale ( alla dose di 60, 120 o 240 mg al giorno oppure placebo ) per 12 settimane dopo l’attecchimento.
L’endpoint primario era il fallimento della profilassi per tutte le cause, definita come interruzione del farmaco in studio a causa di identificazione di antigene o DNA di CMV, malattia d’organo terminale o qualunque altra causa.
I pazienti sono stati sottoposti a sorveglianza settimanale per infezione da CMV.
La riduzione nell’incidenza di fallimento della profilassi per tutte le cause è risultata dose-dipendente.
L’incidenza di fallimento della profilassi con Letermovir, rispetto a placebo, è stata pari al 48% versus 64% alla dose giornaliera di Letermovir di 60 mg ( P=0.32 ), 32% alla dose di 120 mg ( P=0.01 ) e 29% alla dose di 240 mg ( P=0.007 ).
I profili di Kaplan-Meier di tempo all’insorgenza per il fallimento della profilassi hanno mostrato una differenza significativa nel confronto di Letermovir alla dose di 240 mg al giorno con placebo ( P=0.002 ).
Il profilo di sicurezza di Letermovir è risultato simile a quello del placebo, senza indicazioni di tossicità ematologica o nefrotossicità.
In conclusione, Letermovir, rispetto a placebo, è risultato efficace nel ridurre l’incidenza di infezione da Citomegalovirus nei riceventi il trapianto allogenico di cellule ematopoietiche.
La dose più alta ( 240 mg al giorno ) ha mostrato la maggiore attività anti-CMV, con un profilo di sicurezza accettabile. ( Xagena2014 )
Chemaly RF et al, N Engl J Med 2014; 370: 1781-1789
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