Gli antibiotici carbapenemici sono impiegati per il trattamento delle infezioni gravi causate da patogeni ad ampio spettro portatori della beta-lattamasi.
La resistenza al Carbapenem non è comune negli isolati di Klebsiella pneumoniae.
Un gruppo di Ricercatori statunitensi ha analizzato la prevalenza e le caratteristiche molecolari epidemiologiche di K. Pneumoniae resistente al Carbapenem.
Uno studio di sorveglianza è stato condotto negli ospedali di Brooklyn.
E’ stato effettuato uno studio osservazionale riguardante due successive epidemie presso 2 centri ospedalieri.
Gli isolati sono stati identificati geneticamente mediante ribotyping e sono stati esaminati per la presenza di beta-lattamasi di tipo KPC idrolizzanti il Carbapenem.
Dei 602 isolati di K. Pneumoniae collezionati durante lo studio, il 45% era portatore di beta-lattamasi ad ampio spettro.
Tra gli isolati che producevano beta-lattamasi ad ampio spettro, il 3,3% era portatore di beta-lattamasi KPC-2 idrolizzante il Carbapenem.
Diversi isolati sono stati riconosciuti dai laboratori clinici di microbiologia come sensibili all’Imipenem.
Sebbene tutti gli isolati fossero resistenti all’impiego del metodo della diffusione in agar, le concentrazioni minime inibenti dell’Imipenem sono risultate sostanzialmente inferiori per diversi isolati utilizzando i test standard di microdiluizione del brodo ed erano altamente dipendenti dall’inoculo usato.
In due centri ospedalieri si è avuta la rapida diffusione degli isolati resistenti al Carbapenem che ha coinvolto 58 pazienti.
La mortalità generale a 14 giorni per i pazienti batteriemici è stata del 47%.
La maggior parte degli isolati apparteneva ad un singolo ribotipo.
Gli isolati di K. Pneumoniae resistenti al Carbapenem stanno emergendo rapidamente nella città di New York.
La diffusione del ceppo che possedeva una beta-lattamasi idrolizzante il Carbapenem è avvenuta negli ospedali regionali.
Poiché questi isolati sono resistenti a quasi tutti gli antibiotici comunemente usati, il controllo della loro diffusione è cruciale.
Tuttavia, i sistemi automatici impiegati per i test di sensibilità possono non identificare in modo accurato tutti questi isolati. ( Xagena2005 )
Bratu S et al, Arch Intern Med 2005; 15: 1430-1435
Inf2005 Farma2005