La scabbia è una delle più comuni infestazioni parassitarie.
L’Ivermectina, mediante somministrazione orale, è impiegata estensivamente nel trattamento della scabbia.
In Francia il farmaco è stato approvato nel 2001.
La maggior parte degli eventi avversi dell’Ivermectina sono stati osservati nel trattamento dell’oncocerciasi e di altre filariosi, ma raramente nel trattamento della scabbia.
Ricercatori del CHU Dupuytren a Limoges in Francia hanno riportato effetti indesiderati con Ivermectina in due pazienti anziani con scabbia.
Un uomo di 72 anni, affetto da scabbia, è stato trattato con Benzil Benzoato ( Ascabiol ) ed una singola dose di Ivermectina ( 200 microg/kg ).
Due giorni più tardi, il paziente ha presentato dolore addominale e nausea.
Gli esami di laboratorio hanno rivelato la presenza di epatite.
Entro 2 settimane la funzione epatica è tornata nella norma.
Una donna di 86 anni, ospedalizzata per scabbia, è stata trattata con Benzil Benzoato ed una singola dose di Ivermectina ( 200 microg/kg ).
La donna ha sviluppato tachicardia sinusale ed asma, 3 giorni più tardi.
Secondo gli Autori, deve essere usata particolare attenzione nell’uso di Ivermectina nei pazienti anziani, per la possibile insorgenza di tossicità epatica e cardiaca. ( Xagena2007 )
Sparsa A et al, Ann Dermatol Venereol 2006; 133:784-787
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