I pazienti con endocardite infettiva sul lato sinistro del cuore sono generalmente trattati con antibiotici per via endovenosa per un massimo di 6 settimane.
Non è chiaro se un passaggio da antibiotici per via endovenosa ad antibiotici orali una volta che il paziente è in condizioni stabili abbia efficacia e sicurezza simili a quelle con il trattamento endovenoso continuativo.
In uno studio multicentrico randomizzato, di non-inferiorità, sono stati assegnati 400 adulti in condizioni stabili che presentavano endocardite nella parte sinistra del cuore causata da streptococco, Enterococcus faecalis, Staphylococcus aureus, o stafilococchi coagulasi-negativi trattati con antibiotici per via endovenosa a continuare il trattamento endovenoso ( 199 pazienti ) o a passare al trattamento antibiotico orale ( 201 pazienti ).
In tutti i pazienti, il trattamento antibiotico è stato somministrato per via endovenosa per almeno 10 giorni.
Se possibile, i pazienti nel gruppo trattato per via orale sono stati dimessi con trattamento extraospedaliero.
L'esito primario era un composito di mortalità per tutte le cause, chirurgia cardiaca non-pianificata, eventi embolici o recidiva di batteriemia con l'agente patogeno primario, dal momento della randomizzazione fino a 6 mesi dopo il completamento del trattamento antibiotico.
Dopo la randomizzazione, il trattamento antibiotico è stato completato dopo una mediana di 19 giorni nel gruppo trattato per via endovenosa e 17 giorni nel gruppo trattato per via orale ( P=0.48 ).
L’esito primario composito si è verificato in 24 pazienti ( 12.1% ) nel gruppo trattato per via endovenosa e in 18 ( 9.0% ) nel gruppo trattato per via orale ( differenza tra gruppi, 3.1 punti percentuali, P=0.40 ), soddisfacendo i criteri di non-inferiorità.
In conclusione, nei pazienti con endocardite sul lato sinistro del cuore che erano in condizioni stabili, il passaggio al trattamento antibiotico orale era non-inferiore al trattamento antibiotico endovenoso continuativo. ( Xagena2019 )
Iversen K et al, N Engl J Med 2019; 380: 415-424
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